GORGIA da Lentini (ca 480 a.C. - ca 383 a.C.)
Gorgia, nato a Lentini verso il 480 a.C., fu considerato dagli antichi l'inventore della retorica. Nel 427 a.C. fu a capo della delegazione della sua città che si recò ad Atene per chiedere aiuto contro Siracusa.
Gorgia si affermò come oratore e maestro di eloquenza, introducendo nella prosa effetti ritmici particolari e introducendo l'uso di figure retoriche e termini del linguaggio poetico. Dalla sua scuola uscirono importanti personaggi ed infatti tra i suoi allievi troviamo Isocrate, Tucidide ed Antistene.
Gorgia mori a Larissa verso il 383 a.C..
Oltre che oratore, Gorgia fu anche un filosofo e, in questa veste, come tale criticò la scuola eleatica, giungendo al punto di negare qualunque rapporto tra pensiero e realtà . Questa conclusione portò alla scoperta dell'importanza della parola e dell'autonomia del linguaggio sul piano della persuasione. In pratica Gorgia affermava che oggi si può dimostrare una tesi e domani la tesi opposta con estrema facilità .
Gorgia scrisse un'opera "Sul non essere ovvero sulla natura" e vari discorsi, tra i quali "Epitafio" per gli ateniesi caduti nella guerra del Peloponneso, discorso che gli studiosi ritengono effettivamente tenuto e che rappresenta l'esempio più eclatante dello stile gorgiano, "Pitici" e "Olimpico".
Delle opere di questo autore, purtroppo, ci sono pervenuti solo alcuni frammenti e due discorsi epidittici: l'"Encomio di Elena" e l'"Apologia di Palamede".
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editus ab
Vita
Gorgia, nato a Lentini verso il 480 a.C., fu considerato dagli antichi l'inventore della retorica. Nel 427 a.C. fu a capo della delegazione della sua città che si recò ad Atene per chiedere aiuto contro Siracusa.
Gorgia si affermò come oratore e maestro di eloquenza, introducendo nella prosa effetti ritmici particolari e introducendo l'uso di figure retoriche e termini del linguaggio poetico. Dalla sua scuola uscirono importanti personaggi ed infatti tra i suoi allievi troviamo Isocrate, Tucidide ed Antistene.
Gorgia mori a Larissa verso il 383 a.C..
Pensiero e opere
Oltre che oratore, Gorgia fu anche un filosofo e, in questa veste, come tale criticò la scuola eleatica, giungendo al punto di negare qualunque rapporto tra pensiero e realtà . Questa conclusione portò alla scoperta dell'importanza della parola e dell'autonomia del linguaggio sul piano della persuasione. In pratica Gorgia affermava che oggi si può dimostrare una tesi e domani la tesi opposta con estrema facilità .
Gorgia scrisse un'opera "Sul non essere ovvero sulla natura" e vari discorsi, tra i quali "Epitafio" per gli ateniesi caduti nella guerra del Peloponneso, discorso che gli studiosi ritengono effettivamente tenuto e che rappresenta l'esempio più eclatante dello stile gorgiano, "Pitici" e "Olimpico".
Delle opere di questo autore, purtroppo, ci sono pervenuti solo alcuni frammenti e due discorsi epidittici: l'"Encomio di Elena" e l'"Apologia di Palamede".
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